Roma, 8 APRILE 2017
Prof.ssa MUCCI  CLARA
“Traumi intergenerazionali, dinamiche dell’attaccamento e disturbi tra corpo e mente”
 
Le dinamiche dell’attaccamento funzionano come modalità di trasmissione traumatica tra genitori e figli. Questo vuol dire che  le traumatizzazioni incise nel corpo-mente (immagazzinate nell’amigdala, nel sistema libico, specie nell’emisfero destro, la zona più direttamente reattiva nelle emozioni specie negative) del genitore che funziona come caregiver (cioè chi si prende cura effettivamente del bambino) vengono trasmesse intergenerazionalmente durante il primo anno e mezzo di vita, particolarmente importante per lo sviluppo del legame di attaccamento, e lo sviluppo dell’emisfero destro del bambino, che matura prima del sinistro, e rimangono codificate in quella che chiamiamo “memoria implicita” cioè ricordi di cui non possiamo fare parola, che non possiamo verbalizzare, ma di cui abbiamo un corrispettivo nel corpo, nelle rappresentazioni mentali inconsce, che dirigono comportamento, immagine del sé, autostima, emozioni e relazioni sé-altro.

Dice Allan Schore che la madre “scarica” la propria amigdala con i suoi contenuti impliciti nell’emisfero destro e nell’amigdala del bambino, che diventa il portatore non consapevole di quei contenuti. Questo, nel caso in cui non vi sia attiva traumatizzazione, o volontà di fare il male tra genitori e bambino; è chiaro che invece vi sono casi in cui c’è (consapevole o inconsapevole) maltrattamento, abuso, violenza, che pure si incidono nel corpo-mente del bambino e diventano trasmissibili alle generazioni future attraverso il sistema di attaccamento oppure diventano il motivo per una catena di azioni violente verso di sé, verso il proprio corpo (con tagli, attacchi violenti al corpo, operazioni e tatuaggi eccessivi, disturbi dell’alimentazione) o verso l’altro in relazioni violente. Inoltre ogni traumatizzazione protratta nel tempo si incide nel corpo-mente in modalità di identificazione con parti del sé vittima e parti del sé persecutore, di se stesso, del proprio corpo, o dell’altro. Non solo vari sviluppi psicopatologi hanno questa base traumatica; recenti ricerche evidenziano come varie patologie corporee costituiscano la vera base di vulnerabilità per lo sviluppo di malattie organiche.

Clara Mucci, PhD conseguito presso la Emory University di Atlanta, USA, Professore ordinario di Psicologia Clinica presso l’Università di Chieti dove è stata per anni Professore ordinario di Letteratura Inglese, è psicoterapeuta a indirizzo psicoanalitico e membro associato SIPP (Società Italiana Psicoterapia Psicoanalitica). Si occupa soprattutto di traumi relazionali, infantili e sociali,  di disturbi di personalità e della relazione corpo-mente. E’ stata Fellow presso il Personality Disorders Institute diretto da Otto Kernberg tra il 2005 e il 2006. E’ autrice di vari volumi, tra cui: *Il teatro delle stregheIl femminile come costruzione culturale al tempo di Shakespeare (Liguori 2001); *A memoria di donna. Narrazione e psicoanalisi da Freud a  Karen Blixen (Carocci  2004);  Il dolore estremo. Il trauma da Freud alla Shoah (Borla 2008);Beyond Individual and Collettive Trauma (Londra, Karnac 2013);Trauma e perdono.Una prospettiva psicoanalitica intergenerazionale.

(Cortina 2014); Unrepressed Unconscious, Implicit Memory and Clinical Work (co-edited con G. Craparo),Londra, Karnac 2016.