A cura di Silvia Pepe (Psicoterapeuta e didatta IPR)

“La Piccola Farmacia Letteraria” è il primo romanzo di Elena Molini uscito a dicembre 2019 proprio come un dono di Natale edito da Mondadori.

La storia di quattro amiche, una storia romanzata scritta e fantasticata che diventa realtà concreta in quel di Firenze, luogo già magico che sembra far rivivere un pezzo del film “Il favoloso mondo di Amèlie”.
La protagonista è Blu, una ragazza 30 anni in crisi come tante persone, casa condivisa, desideri ma anche incertezza nel futuro e di ciò che può riservare.

Blu apre una libreria tramite gli incontri di vari personaggi del libro, fino ad un incontro con la “I” maiuscola, di quelli che lasciano il segno e fanno perdere la testa, e poi fino giù a scendere nel cuore. E questo è ciò che è successo a Blu, ciò che l’ha attivata, nella ricerca di questo lui misterioso, sia per rivederlo, sia per ringraziarlo per l’idea data.

Inizia così una caccia al “tesoro”, seguendo alcuni indizi e prove. Proprio come quando si cerca un tesoro. Ma a volte, si sa, i tesori si nascondono, cosi sembrano lontani e irraggiungibili, fino a scoprire che invece sono più vicini di quanto si immagina!

Fresco, autentico, simpatico, diretto, il libro, che si intreccia con la storia di vita dell’autrice, seppur con delle differenze, ovvio! La cosa che ho apprezzato di più che ogni capitolo rimanda ad un altro libro o a più libri. Ed infine, in appendice, con un concentrato di fantasia, simpatia, preparazione e conoscenza, sono riportate le schede di ciascun libro citato nei vari capitoli, sotto forma di “bugiardini”, con tanto di posologia, dosi ed effetti collaterali.

Più leggevo, più trovavo un linguaggio comune, condiviso, quel background che mi era familiare. Già a partire dall’idea dell’autrice, ovvero, che un buon libro può curare l’anima, l’ho trovato profondamente “psicologico”. Analogamente a noi terapeuti, alla consapevolezza dell’effetto e della potenza della parola nell’incontro con l’altro che abbiamo davanti.

Vuoi la mia passione per le storie e le biografie, vuoi la mia deformazione professionale, quando ho letto questo libro non ho potuto fare a meno di informarmi sull’autrice. Solo dopo aver acquistato il libro, mentre lo leggevo ho capito che la libreria esiste davvero a Firenze. Si basa sul concetto di biblioterapia, ed è stata aperta dalla stessa autrice un anno prima (nel 2018). Non mi sono meravigliata nello scoprire che c’era lo zampino di una psicoterapeuta, una mia collega dunque, la sorella dell’autrice, ed anche di una loro amica, anch’essa psicoterapeuta, che hanno insieme lavorato in modo sistematico, analitico e approfondito sul “catalogo emotivo” della libreria.

Nella libreria di Bluette, come la chiamano a volte le sue amiche, arriva sempre un momento in cui si incontra una persona che ti dice: “sto passando un momento molto particolare”, proprio come gli incontri che avvengono in stanza di terapia con i pazienti. Ed allora ci si ferma. Guardiamo chi abbiamo di fronte ed ascoltiamo. Poiché, come disse Neruda, “ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti”.

Ho pensato ai tanti allievi che formiamo in questa scuola, più o meno dell’età di Blu, con le loro storie e con i loro sogni, paure e desideri di realizzarsi. Ognuno dovrebbe leggerlo, ti lascia qualcosa di coraggio misto a futuro. Cosa rendeva speciale Blu? Forse non sentirsi migliore o peggiore di nessuno ma essere sé stessa! Non essersi arresa ad un destino noioso ed essersi ascoltata in quello che voleva, credendoci fino alla fine nonostante i momenti critici. Le difficoltà possono essere superate soprattutto se in un modo o in un altro si riesce a parlarne. Poiché, come dice l’autrice di questo libro, “prima o poi quello che ti appartiene torna a te”.

Non rivelo altro affinché lo possiate leggerlo. Tuttavia, a conclusione di questo scritto, non posso non recensire questo libro con un bugiardino, sulla falsa riga di come fa l’autrice con i libri della sua libreria:

Categoria farmaceutica: integratore di coraggio; concentrato di simpatia e schiettezza; attivatore di cambiamento e acceleratore di curiosità.

Indicazione terapeutiche: per chi ha perso la strada ed è alla ricerca di sé e della propria realizzazione; a chi non si accetta per come si è o si trova in una situazione di stallo.

Effetti collaterali: rischio di scivolare in un eccessivo romanticismo e idealismo; in caso di idealizzazione eccessiva, la terapia va sospesa cosi come in caso di eccessiva impulsività e passaggio all’agito ad aprire una attività analoga.

Interazione:

Può essere assunto in concomitanza di:

Il senso della vita” di Irvin D. Yalom (per aumentare la consapevolezza)

L’infinito senza farci caso” di Franco Arminio (per un effetto benefico per l’anima; poesie d’amore scintille di vita!)

Il libro dell’Es. Lettere di psicoanalisi a un’amica” di George Groddreck (poiché il potere degli aspetti inconsci è sempre meglio conoscerli).

Dose, modo e tempo di somministrazione:

Leggere circa 18 pagine al giorno per 15 giorni; ripetere la terapia fino a quando non viene la voglia di rimettere mano a quell’idea a cui hai rinunciato ormai da troppo tempo.